Non comprendere, ma ricordare

La Giornata della Memoria si lega a un evento storico preciso e determinato che non possiamo comprendere, perché ogni comprensione è, almeno in parte, giustificazione e razionalizzazione. Abbiamo però il dovere di ricordare l’accaduto, farlo nostro e viverlo ogni giorno. Ricordare la storia serve soprattutto a evitare che vengano compiuti errori simili in futuro. Se non possiamo capire ciò che avvenne, possiamo ricordarci delle idee e dei (dis)valori che, almeno in parte, reggono l’ideologia nazifascista e ogni ideologia capace di annientare un popolo e la propria cultura.

Ricordare i disvalori per tutelare e apprezzare i valori dello sport

Lo sport non può prescindere da questo ricordo ma, al contrario, deve farne costantemente i conti, proprio perché i suoi valori sono opposti.
Lo sport si fonda sull’accettazione di regole comuni, sull’inclusione di tutti e la mancanza di discriminazione. Questi valori sono fondanti: nel momento in cui vi è discriminazione ed esclusione per motivi esterni alla pratica sportiva, non vi può essere sport.Uno dei valori etici fondanti lo sport è l’uguaglianza nel giudizio della prestazione. Non importa chi gioca: importa cosa si fa mentre si gioca. Lo sport è fonte di miglioramento della società perché accetta e integra tutti, a patto che tutti rispettino quelle poche regole condivise che permettono di giocare.

I valori (non) banali dello sport vengono prima di ogni risultato

Questi valori sembrano talvolta ovvi e banali. Oggi non lo sono.
Oggi ricordiamo che banale può esserlo anche il male, perché così è stato.
Oggi più che mai dobbiamo ricordare che i valori dell’equità, dell’inclusione e dell’accettazione vengono prima di ogni risultato sportivo: sono le condizioni che rendono possibile l’esistenza di un risultato. Perché solo considerando sempre, in maniera banale e ovvia, le persone non come cose ma come soggetti dotati di un corpo come il mio e un diritto come il mio, potremo proteggerci dagli orrori e dal male, e costruire una società non indifferente e aperta.
Solo così ricordare quell’evento, senza comprenderlo ma facendolo proprio, servirà e rafforzerà la nostra società.

Riccardo Fontana